Speleo Alpino Fluviale
Nel mondo dei Vigili del Fuoco è presente un'unità operativa speciale chiamata S.A.F., acronimo di "Speleo-Alpino-Fluviale".
I moduli "A" insegnano a effettuare manovre in Team, nel base si prevedono calate e recupero di operatori, nell' avanzato si effettuano operazioni più complesse come delle teleferiche.
I moduli "B" insegnano a effettuare lavori individuali e verricellate da elicottero, mentre la parte di soccorso fluviale è prevista come un'integrazione del livello 1B.
Nel Corpo dei Vigili del fuoco Volontari di Rovereto sono presenti 6 operatori formati con il livello 1A
Pronti ad intervenire in supporto delle squadre di primo intervento per la messa in sicurezza su tetti, in tutti i lavori che rendano necessario la movimentazione di personale su funi o in zone impervie quali argini di fiumi.
Il progetto
Il progetto S.A.F. nasce dopo il terremoto del 1997, quando si rese necessaria la standardizzazione delle operazioni di soccorso in tutta Italia, si costituì quindi la prima commissione tecnica che, con l'aiuto di un gruppo di esperti redige il primo manuale S.A.F.
La cooperazione
Dopo queste prime indicazioni tutti i comandi provinciali con i loro distaccamenti cominciarono a cooperare utilizzando le stesse manovre e operazioni, facilitando così i soccorsi in particolar modo su grandi catastrofi quali terremoti e alluvioni, in cui Vigili del Fuoco di tutta Italia lavorano e collaborano a stretto contatto per il bene della comunità.
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